venerdì 31 ottobre 2008

31 ottobre

Oggi per me è l'ultima giornata lavorativa della settimana, visto che domani è festa; quindi avrò tre giorni di pausa, e spero che il tempo migliori, perchè dopo il sole di ieri mattina, si è rimesso a piovere.
Da un decennio circa, quì in Italia hanno cominciato a festeggiare Halloween, ma a me non piace, non la sento mia, e perquanto non sia anti-americana, mi rifiuto di assorbire questa usanza, io voglio la mia tradizione, voglio il torrone e le melagrane; anche se non sono mai andata al cimitero per questa ricorrenza, il pensiero vola verso le persone a cui voglio bene e che non ci sono più, e fortunatamente sono ancora poche.

I ricordi si affollano e la tenerezza invade il cuore, un pò di tristezza e rammarico; è un miscuglio strano, che fa luccicare gli occhi...

mercoledì 29 ottobre 2008

Piove

Non amo la pioggia, anche se questa che sta cadendo non è una pioggerella insulsa, ma il grigio uniforme del cielo, non fà presagire nulla di buono. Sta anche tuonando!
VOGLIO IL SOLE!

martedì 28 ottobre 2008

Ballo


Ieri sera abbiamo seguito la nostra seconda lezione di ballo, e mi son resa conto che quand'anche esiste qualche piccolo screzio tra te ed il tuo compagno, quel continuo cercare contatto per andare insieme nella stessa direzione, il fermarsi e ricominciare, cercando di seguire la musica (anche se il tuo compagno ha un senso del ritmo da fare pena), dopo 1 ora spazza via tutte le questioni stupide e malgrado ti facciano male i piedi, calpestati più volte, vai a dormire con un sorriso ed il cuore leggero.

martedì 21 ottobre 2008

Torta di farro

Ingredienti:
  • 200 g di farina bianca
  • 100 g di maizena (o fecola di patate)
  • 2 tuorli d’uovo
  • 80 g di burro
  • 1 pizzico di sale
  • Marsala
  • 100 g di zucchero
  • 150 g di farina
  • 150 g di farro
  • 100 g di amaretti
  • 50 g di cacao dolce
  1. Lasciare a bagno il farro per una notte, bollitelo in acqua leggermente salata per circa 40 minuti.
  2. Disponete la farina e la maizena sul piano di lavoro, mettete al centro i tuorli d'uovo, un pizzico di sale, il burro ammorbidito ed un bicchierino di marsala.
  3. Amalgamate bene il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo, se risulta troppo compatto aggiungete il marsala.
  4. Lasciar riposare mezz'ora coperto da un panno, nel frattempo colate il farro e una volta tiepido aggiungetevi gli amaretti triturati, il cacao ed il marsala quanto basta per ottenere un composto morbido.
  5. Stendete la pasta e ponetela in una teglia imburrata versate il composto, ripiegate i bordi della pasta, infornate a 180 °C per 1 ora.

venerdì 17 ottobre 2008

Appeso ad un filo

Ho un pelo dentro il naso l'ho chiamato J.PIERRE...
lo taglio ogni mattina e lui ricresce da se...
C'è una tale di Milano che s'intende di Jazz...
mi spara se mi becca mentre faccio una jam...

Sono appeso ad un filo e quel filo sei tu...
non toccare quel filo a quel filo c'e' appeso un blues
Sono appeso ad un filo... e quel filo sei tu...
non lasciarmi cadere altrimenti non mi alzo più...

La notte ha i denti guasti tanto peggio per noi...
son pieno di parole e tu parole non vuoi...
C'è un grido nella jungla che paura ci fa...
la strega è' giù' in cantina che fa a pezzi il mio sax...

Sono appeso ad un filo e quel filo sei tu...
non toccare quel filo a quel filo c'e' appeso un blues
Sono appeso ad un filo... e quel filo sei tu...
non lasciarmi cadere altrimenti non mi alzo più... ...

C'è un HIPPY nel mio brodo... che spiegarti non so...
ha in tasca la mia foto e mi fa segno di no...
C'è un hippy nel mio specchio... e sa tirare di boxe...
mi arresta come fossi un fottutissimo snob...

Sono appeso ad un filo e quel filo sei tu...
non toccare quel filo a quel filo c'è appeso un blues
Sono appeso ad un filo... e quel filo sei tu...
non lasciarmi cadere altrimenti non mi alzo più...

Testi di Sergio Caputo

mercoledì 15 ottobre 2008

Forum e parolacce

Mi capita di andare a leggere nei forum su interner i commenti alle più svariate notizie, e siano esse di argomenti scottanti come la politica, o altri più ameni, la cosa che mi colpisce, è che c'è sempre chi utilizza il turpiloquio.
Sia chiaro, io le parolacce le conosco e le dico pure, ma trovo estremamente sgradevole leggerle, sopratutto quando la persona che scrive, non avendo argomenti a sufficienza, le usa per denigrare le idee espresse da qualcun'altro.
Poi mi guardo intorno, e mi accorgo che è purtroppo un atteggiamento comune a molti, di qualsivoglia classe e ceto, nel momento che non si hanno argomenti si attacca l'altro in qualsiasi modo, pur di avere l'ultima parola.
Mi è capitato, più di una volta, di scontrarmi verbalmente con degli uomini, e benchè si trattava di cose completamente differenti tra loro, e lontane sia come luogo fisico che in termini temporali, alla fine della storia mi son sentita apostrofare con commenti sulla mia avvenenza (ma chi ti piglia! ma quanto sei brutta!) e per quanto io non sia una bellezza, non ritengo di essere brutta; ma quand'anche io fossi di una bruttezza estrema, cosa cavolo centra l'avvenenza fisica con lo scontro verbale (che ahi me, verteva guarda caso sempre sui principi di gentilezza, buon educazione, e cortesia)?
E mi è andata bene, che non mi abbiano dato altri epiteti!
Ritornando a bomba, di tutta questa gente che non sà esprimersi in maniera più forbita e attinente all'argomento, posso pensare solo una cosa, aldilà della loro preparazione scolastica o della loro cultura acquisita, che non sono d'accordo per partito preso e non per una qualche ragione reale, e che non avendo il coraggio e la capacità di obiettare, si rifugiano nelle offese e nella violenza verbale, non potendo agire fisicamente.
Mi fanno venire in mente mio fratello e mia sorella minori, che quando erano piccoli e litigavano, pur di avere l'ultima parola, passavano agli insulti e quando li esaurivano tiravano fuori tutto un repertorio di smorfie e versacci che erano patetici ... ma loro erano bambini!

martedì 14 ottobre 2008

Lunedì in casa

Domenica passata tra la lettura di "un luogo chiamato libertà", la preparazione del pranzo, l'andata alla sagra, e la visita ad una conoscente incidentata, mi ha ben predisposto verso il lunedì, e così avendo messo a bagno i fagioli di soia ed i ceci già dalla sera prima, ho prepatato il latte di soia, da cui ho ricavato anche l'okara, con il quale ho fatto le polpette per cena. Ho cotto i ceci nella pentola a pressione, e nel frattempo la cottura procedeva ho pulito, rassettato e lavato l'insalata, e tutto questo senza nessuno tra i piedi ... ieri mattina ero proprio una massaia soddisfatta di se!

venerdì 10 ottobre 2008

Venerdì

Il prossimo venerdì sarà un "venerdì 17" e perciò il funzionario che aspettavamo, ha esplicitamente detto che ci vedremo in altra data, rimandando di almeno una settimana la chiusura di una pratica.



MA TU VIR'A CCHIST!

mercoledì 8 ottobre 2008

no comment


Ieri sera ho stentato ad addormentarmi, la mente vagava nervosa aggirandosi tra nozioni di chimica, passando agli equilibri del nostro fragile corpo, sorvolando le teorie sull'evoluzione (e probabilmente complice la visione di SG1) affondando nelle ipotesi di vita extraterrestre, con tanto di omini verdi e grigi, la cui sagoma mi ricorda "L'urlo" di Munch; e forse per questo nell'immaginario collettivo sono visti come esseri inquietanti.
Poi, non sò bene come, la mente si è rilassata e si è abbandonata nelle braccia di Morfeo, per svegliarsi poco prima della sveglia recependo forti gli stimoli fisici, ma preda di smodata pigrizia e tenacemente intenzionata ad alzarsi dopo il primo squillo.

La sensazione di aver fatto sogni strani, di cui non ho memoria e che si confondono con quelli degli ultimi due giorni, la consapevolezza di dover connettere la spina ed avviare il programma mentre il caffè inonda la cucina col suo aroma, la sensazione di freddo che i 19.4 gradi di temperatura ambiente regalano, quando fai colazione in pigiama, e sapere con certezza matematica, che lì fuori ci sono almeno 5 gradi in meno. Un abbraccio rinfrancante prima di infilare la porta, e via "la nostra eroina è pronta per affrontare il duro compito che l'aspetta" ... vabbè, si dice per dire!

martedì 7 ottobre 2008

Ipse dixit: Confucio

La nostra felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta.

Dedicato ad una persona speciale.

giovedì 2 ottobre 2008

Crostata povera alla san Martino

Dosi per 4 persone:
  • 220 g di farina
  • 8 g di lievito di birra
  • semi di coriandolo
  • 200 g di ceci lessati (e un po’ della loro acqua)
  • 2 spicchi d’aglio
  • 2 rametti di rosmarino
  • 3 uova
  • olio evo
  • sale
  1. Disporre la farina a fontana su una spianatoia, unire il lievito sciolto in 1/2 bicchiere di acqua tiepida, aggiungere un pizzico di sale e una manciata abbondante di semi di coriandolo.
  2. Impastate fino a formare un impasto morbido e compatto, lasciarlo lievitare per 1 ora al caldo.
  3. Nel frattempo, tritate l’aglio e insieme al rosmarino rosolatelo, aggiungere i ceci e cuocerli a fuoco dolce per 15’, se necessario aggiungete un po’ della loro acqua, salate.
  4. Lasciateli intiepidire ed aggiungete le uova battute con una pizzico di sale, mescolate bene il tutto.
  5. Stendete i 4/5 dell’impasto e ponetelo in una teglia leggermente unta, lasciando un bordo di circa 1,5 cm, versate il composto di ceci e uova, dal rimanente impasto ricavate delle striscioline che disporrete a mò di crostata.
  6. Bagnare con poche gocce d’olio, cuocere in forno caldo a 190 °C per almeno 30’, servite sia caldo che tiepido.
Tengo a precisare che la ricetta l'ho presa da un libro di cucina, ma l'ho variata un pò, perchè nell'originale c'era anche latte e formaggio grattugiato.
Per gli amici vegani (che non sono gli abitanti di Vega, sia chiaro!) credo che le uova vengano sostituite con una pastella di ceci, ma a questo punto è quasi inutile aggiungere le uova, infatti io ne ho messa una sola nel ripieno, ed ha tenuto egregiamente.

mercoledì 1 ottobre 2008

Tra libri e fornelli

Questa settimana l'ho iniziata col piede dritto in cucina, e così mi son già leccata i baffi con questa ricetta, presa se non ricordo male, dal blog Zenzero, ma quand'era ancora su bloggers, ieri l'ho cercato, ma senza risultato, così mi premetto di ri-pubblicare la ricetta in questione.

Pollo con prugne ed albicocche
Ingredienti per 4 persone:
  • pollo tagliato in 8/10 pezzi
  • 2 scalogni
  • 1 bustina di zafferano
  • 1 bastoncino di cannella
  • 1 cucchiaino di curcuma
  • 1 cucchiaio di miele
  • 200 g di prugne secche snocciolate
  • 200 g di albicocche secche snocciolate
  • 80 g di mandorle tritate
  • sale
  • olio evo
  • pepe nero
  1. Mettere in padella i pezzi di pollo insieme allo zafferano, curcuma, scalogno tagliato grossolanamente, cannella, sale, 4 cucchiai d'olio e tre mestoli d'acqua.
  2. Far cuocere a fuoco basso per circa 40'.
  3. Nel frattempo sciaquate la frutta secca e tenetela in ammollo, al termine dei 40', aggiungetela al pollo insieme al miele, se occorre aggiungete acora un pò d'acqua calda, coprire e lasciate cuocere altri 20'.
  4. Prima di spegnere unite le mandorle ed il pepe nero.

Dopo la prima volta, ho fatto delle varianti per avvicinare questo piatto ai miei gusti:
Non ho messo il miele (era troppo dolce), la frutta l'ho tagliata a pezzetti, (si è amalgamata meglio), non usando il pepe, ho messo il peperoncino e posso dirvi che insieme a del riso Pilaf è un vero portento, ma anche con del semplice riso bollito non è male.

Poi ho in programma di fare la "Crostata povera alla San Martino" che è una crostata salata a base di ceci, rosmarino e uova, e poi ho comprato il farro per fare la mia torta di farro preferita, ma devo ancora comprare il marsala secco.
Inoltre nel tempo che mi avanza, visto che M. rientrerà solo a fine settimana, posso scegliere tra ben tre libri presi in biblioteca, essì penso proprio che non mi annoierò :-)