venerdì 13 novembre 2009

Io di risposte non ne ho

Ci sono cose che ti colpiscono e che inizi ad analizzare quando ormai il pericolo e l'ansia son passati.
Non capisco come la stessa persona possa comportarsi in modo differente in situazioni simili, cerco di spiegarmi meglio;
Il chirurgo con cui ho parlato il giorno dopo l'operazione di M. mi ha spiegato bene quali fossero i possibili iter post-operatori, quando l'ho incrociato si è sempre fermato a dirmi due parole sulla situazione, anche quando non aveva ancora timbrato il cartellino. Per quanto mi riguarda è stato disponibile e cortese. (Cosa che non posso dire nei confronti di alcuni medici che si turnavano nel reparto di rianimazione)
Il giovedì successivo all'intervento di M. è stato operato un altro signore, stesso intervento e stesso chirurgo... orbene il suo comportamento nei confronti della moglie e dei figli di quest'uomo è stato molto più evasivo.
Allora io mi chiedo, ma tu, ti immedesimi nella gente con cui hai a che fare, o ti adatti a quelli che hai davanti? Mi sà che delle due è la seconda! Io, probabilmente ho un atteggiamento più deciso di tanti altri, ed in particolare di questa signora, quindi a me son state date tutte le spiegazioni del caso ... a lei no!
Ovviamente parlando con lei e con i suoi figli, quando ho scoperto questo fatto, le ho detto quello che avevano detto a me, anche se con le molle, perchè ogni fisico affronta in modo diverso le difficoltà, in più questo signore a differenza di M. fuma e ha il diabete, però io ho cercato sempre di farle coraggio, anche perchè se i parametri vitali erano ok c'era di che sperare in bene. Ed infine questo signore, dopo 9 giorni di rianimazione si è svegliato, quando lei me l'ha detto mi ha abbracciato ed io mi sono commossa, come lo sto facendo adesso che scrivo.
Un altro dubbio però mi sorge spontaneo, in reparto i letti sono una trentina, e difficilmente li ho visti vuoti, il fatto che sia M. che questo signore si siano risvegliati il sabato per entrare in reparto il lunedì, quando altri lasciano il reparto per andare al centro di riabilitazione, mi fa pensare... siamo proprio sicuri che la cosa non è stata pilotata? Io, di risposte non ne ho ... cantava Bennato tanti anni fà, e non facendo nemmeno il rock and roll, oggi che tutto è superato potrei anche non pormi la domanda... ma il dubbio rimane.

8 commenti:

  1. I dubbi sono parecchi. Non sei l'unica ad averli. Ho passato un anno e mezzo infernale in giro per ospedali con entrambe i suoceri malati di cancro e ho visto cose assurde, compresa gente operata solo ed esclusivamente perché il reparto e il posto del medico rimangono solo se fanno tot operazioni all'anno. Così ci sono donne con una cisti al seno che affrontano la mastectomia perché gli raccontano che potrebbe diventare un tumore. Continuo a sentire storie di cesarei inutili (ma il rimborso è maggiore di quello del parto naturale, quindi negli ospedali abbondano) e di ottantenni seviziati sotto i ferri quando gli mancano evidentemente al massimo un paio di giorni di vita.
    In quanto al risveglio post-operatorio è sempre pilotato ma meglio così, ci sono ospedali in cui dopo due giorni li sbattono in corsia con parenti e bacilli che vanno e vengono... qualche giorno in più in rianimazione è il minore dei mali in questo caso...

    Ti confermo che l'unico modo per interagire è porsi con fermezza, hai fatto benissimo!

    ti auguro che ora la convalescenza vada per il meglio!!!

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  2. @erba, vedi, il pormi con fermezza è insito in me, diciamo che non mi faccio mettere all'angolo molto facilmente :-D
    e posso capire che il risveglio post-operatorio sia pilotato per il bene della persona, non se per cattiva organizzazione manca il letto dove accoglierla, anche perchè tutti i sedativi che gli dai dovrà poi smaltirli e sappiamo bene che fegato e reni saranno sovraccaricati, e adesso mi spiego perchè M. non voleva mangiare i primi giorni ma mi chiedeva solo delle gran spremute di arancia.
    Grazie infinite per gli auguri :-)

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  3. Sai come mi chiama mio fratello?
    Il terrore dei medici.
    Come te, infatti, in caso di malattie, interventi e cose simili pretendo di sapere le cose come stanno: è un mio diritto.
    E capisco quando dici che, passata l'emergenza, mille domande iniziano ad affacciarsi nella tua mente.
    Dopo l'intervento ma, soprattutto, la dimissione di mio padre, ho iniziato a pensare a quello che era successo, al pericolo che avrebbe corso, se una cosa davvero stupida non lo avesse messo in allarme. Magari se ne sarebbe accorto fra un anno o più, e ci sarebbe stato poco da fare.
    Per ciò che riguarda i medici, non posso che dirne bene.
    Sono stati onesti, cordiali e generosi nelle spiegazioni.
    Meglio: mi sono risparmiata almeno per una volta il ruolo della Torquemada dei sanitari.
    Sulle pastelle dei cesarei inutili e dei ricoveri protratti ho sempre sentito tuonare mio padre, che è un medico anche lui.
    Sai, alla fine è esserci tolte un peso.
    nel caso di mio padre, sperando che piccole cellule impazzite non si siano messe in viaggio per chissà dove.
    Ma, in fondo, adesso è un discorso prematuro.
    Un bacio, Nadir.

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  4. @enne, hai ragione è un discorso prematuro, e poi data l'età di tuo padre, qualsiasi cosa "non" dovrebbe proliferare velocemente. Vi auguro solo di godervi i momenti di serenità per quanto piccoli essi possano essere. Ti abbraccio :)

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  5. Senti non mi va di dire niente anche perchè dopo le esperienze avute tutto è molto soggettivo il medico che per un altro era un Dio a noi ha sbagliando un intervento e qui ci potrebbe anche stare ma non lo voleva ammettere, quindi ti dico che hai ragione a voler sapere le cose ma poi tutto il resto è un girone dell'inferno a volte incontri anime nobili altre volte opportunisti e attaccati solo al dio denaro.
    Spero solo che tu e M. possiate al più presto venire fuori da questa storia magari ridendoci sopra.
    Un abbraccio Sisifo

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  6. i casi di malasanità purtroppo pullulano ovunque e per sfiga o per destino ognuno di noi ha passato momenti orribili per sè o per i familiari... momenti che quando passano lasciano dei buchi enormi da riempire e le risposte spesso non arriviamo mai a saperle... l'ho passato sulla mia pelle quando stavo per perdere mio figlio per l'ostinazione di un medico a non farmi trasferire in un altro ospedale con neonatologia attrezzata e con mia madre che quando ha scoperto di avere un tumore si è sentita dire dall'oncologo che si notava già dalla mammografia fatta precedentemente e nessuno le ha mai detto nulla... meglio non chiedersi nulla, fa solo rabbia...
    in bocca al lupo, continua a pensare che ora la strada è una bella discesa! :-)

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  7. Ci sono sempre, come nche in altri settori, diversi misteri e procedure "particolari"; ma non è detto che siano sempre fatte in malafede.

    Ciò che importa è che M., anche s e piano piano, stia facendo i progressi.

    Ti abbraccio forte. ;)

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  8. @Sisifo,Mak, Andrea è purtroppo vero che queste cose prima o poi accadono un pò a tutti, io ho una sorella infermiera ed è la prima a litigare con i medici. Comunque l'importante è aver superato quel momento, adesso M. si stà riprendendo e spero di portarmelo a casa entro fine mese, anche quì la struttura che lo ospita fa tre settimane di recupero, altre solo due. Chi sbaglia accorciando i tempi di recupero, o chi approfitta del SSN allungando i tempi di degenza? Misteri!

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