martedì 30 settembre 2008

e se ne và anche settembre

In macchina, penso cento e più argomenti da sviscerare in un post, poi quando hai a disposizione schermo e tastiera, non hai abbastanza tempo per farlo ... però pur di far scorrere verso il basso l'immagine del post precedente (che ormai mi ha stufata), sarei disposta a tutto... anche a scrivere cose che col titolo del post non c'entrano una mazza.

Buon Martedì :-)

venerdì 26 settembre 2008

mercoledì 24 settembre 2008

Ipse dixit: Confucio

L'allievo Tse Kung chiese:
- Esiste una parola che possa esser la norma di tutta una vita? -
Il maestro rispose:
- Questa parola è «reciprocità». E cioè, non comportarti con gli altri come non vuoi che gli altri si comportino con te. -

Confucio (filosofo cinese, 551 ca.-479 a.C.)

martedì 23 settembre 2008

Il mese delle Belle donne

Lo sai che:
Esistono 3 miliardi di donne che non assomigliano a super modelle?
E solo otto lo sono.
Lo sapevi che Marilyn Monroe indossava la taglia 46?
Se Barbie fosse una donna vera, sarebbe costretta a camminare a quattro zampe per via delle sue proporzioni!
La donna 'media' pesa 66 kg. ed indossa una taglia compresa tra la 44 e la 46.
Una donna su quattro fra i 20 e i 25 anni soffre di disordini dell'alimentazione.
Le modelle sulle riviste sono PETTINATE - NON Perfette!!
Uno studio psicologico del 1995 ha dimostrato che 3 minuti trascorsi a guardare una rivista di moda provoca nel 70% delle donne una sensazione di depressione, colpa e di VERGOGNA!
Le modelle di 20 anni pesano l' 8% in meno della donna 'media'. Oggi pesano il 23% in meno......
La bellezza di una donna non si basa sugli abiti che indossa, la figura che porta o il modo in cui porta i capelli.
La bellezza di una donna si vede dai suoi occhi perché questa è la porta del suo cuore, il luogo dove l'amore risiede.
La bellezza di una donna non è un neo sul viso, ma la vera bellezza in una donna si riflette sulla sua anima.
Sono le cure che lei dona amorevolmente, la passione che dimostra.
La bellezza di una donna con il tempo, può solo crescere...

venerdì 19 settembre 2008

19 settembre

Oggi è uno di quei giorni che me ne sarei stata volentieri a letto, dormire o fare altro sotto le coperte e chiudere il mondo con il suo casino fuori.
Senza pensare, staccare la spina, non ricevere input da tv, internet e quant'altro.
Non per molto, mi bastano 24 ore.

mercoledì 17 settembre 2008

La storia infinita


C'era una volta un ridente paese con una compagnia di volo nata con i migliori intenti, peccato che negli anni clientelismo, raccomandazioni, ed altre bazzecole, l'abbiano portata sull'orlo della bancarotta.
Peccato che negli anni, chiunque se ne fosse occupato non ha pensato ad altro che ad elargire favori, per ottenerne altri, e se questo significava mantenere più personale di quello che serviva, poco importava. L'importante era che gli intrallazzi del politicante di turno, non fossero disturbati, e così la compagnia di volo affondava sempre più nei debiti, tanto finchè c'era Pantalone che pagava, che problema avevano i dirigenti ad aumentarsi gli stipendi, che problema avevano i piloti a stare a casa e percepire lo stipendio per intero, tanto se qualcuno cercava di mettere freno alle loro pretese, si poteva sempre agitare lo spauracchio di mettere a terra tutti gli aeroplani, di bloccare gli aeroporti.
E così, le cose sono andate avanti per anni.
Poi il tentativo di "vendita" ad Airfrance, e a nessuno viene in mente che oltre alla diminuzione dei posti lavoro, il governo del ridente paese, avrebbe dovuto sganciare anche dei soldi affinchè i cugini francesi, fossero disposti a prendersi stò peso morto. Infatti ad un certo punto, si sono svegliati e visto che i piloti, in primis, seguiti dagli altri, non volevano accettare le loro condizioni, si son tirati indietro. Perchè se il gioco fosse valso la candela, non si sarebbero certo fatti spaventare da un'ipotetica cordata che ancora doveva addivenire!
Adesso, sappiamo tutti in che condizioni versa la suddetta compagnia, e malgrado tutto, c'è qualcuno che ancora pensa di poter riuscire a salvare qualcosa, (ovviamente guadagnandoci, sennò che imprenditori sarebbero!) però, stiamo sempre là, c'è gente a cui non frega niente, e non vuole perdere i propri privilegi, che cammina con il cappio al collo protestando contro quelli che sono disposti a rischiare, ma a patto che si cambi registro.
Ed io, come forse tanti Italiani, sono stufa. Se fosse per me, sta gente starebbe già a spasso, e altro che ammortizzatori sociali per sette anni! Non hanno ancora capito che non c'è più acqua in fondo al pozzo? che il tempo delle vacche grasse è terminato?
E i nostri politicanti, lo vogliono capire che all'Italiano medio, non gliene frega nulla di volare con tizio o con caio, ma l'importante è volare a prezzi contenuti, e quelli della compagnia di bandiera non lo sono certo, anche perchè al costo stampigliato sul biglietto bisogna aggiungere tutto quello che è stato dato alla suddetta compagnia dallo stato italiano nel corso degli anni, e questo significa che anche chi non ha mai volato in vita sua, paga una quota del biglietto a chi vola.
Insomma, è come quell'operaio della Lucania, che con andrà mai alla Scala, ma che con le sue tasse contribuisce a pagare il biglietto ai VIP's che ci vanno!
Sono stufa di veder sperperare i nostri soldi nelle tasche di dirigenti ed equipaggi di volo che stanno a casa mentre gli aeroplani stanno fermi, e non lo dico io, che ci sono ben 34 aerei fermi da tempo, ma gli equipaggi di questi aerei sono a casa a stipendio ridotto? Nemmeno per sogno! E badate bene, parlo di equipaggi e non di equipaggio, perchè per far volare un aereo, c'è bisogno di almeno 4 equipaggi composti da pilota, co-pilota, e tre o quattro tra hostess e stewart.
Quindi nell'ipotesi più risparmiosa, sono 5 persone per ogni equipaggio che moltiplicato 4 fa 20. Supponiamo che ogni aereo abbia la sua serie di equipaggi (e spero vivamente che non sia così) 20 moltiplicato 34 fa 680 persone che vengono pagate per non lavorare! E sti signori si permettono ancora di parlare!
Spero che questa volta, si abbia il coraggio di non calarsi le braghe di fronte a questa gente, lo spero dal profondo del cuore!

martedì 16 settembre 2008

Torta di zucca e mele

Ingredienti:
  • 400 g di zucca
  • 2 mele
  • 2 cucchiai di miele
  • 50 g di mandorle pelate (o sgusciate da pelare)
  • 100 g di fichi secchi
  • buccia di limone (biologico)
  • olio e pan grattato per la teglia
  1. Tagliare la zucca e le mele a dadi e farli stufare con poca acqua fino a renderli morbidi.
  2. Schiacciare zucca e mela con i rembi di una forchetta, ridurre le mandorle in farina ed aggiungerle al composto.
  3. Tagliare grossolanamente i fichi ed unirli agli altri ingredienti, unire anche la buccia grattugiata del limone.
  4. Oliare una teglia di circa 22 cm, cospargere il fondo di pangrattato, e versarci il composto.
  5. Infornare a 150 °C per circa 30 minuti, la torta deve asciugare e non cuocere.

mercoledì 10 settembre 2008

Sharm el Sheikh - ambiente, clima e partenza

Per quanto riguarda il clima, faceva caldo (ma và? che scoperta!) ma la cosa che ho notato di più era il vento. Uscendo dalla camera, c'era un corridoio aperto da un lato e si era come investiti da un Phon posizionato sulla selezione più calda; l'acqua sia in piscina che del mare la sentivi appena fresca se restavi un pò al sole, ma dopo due minuti era un brodo tiepido, la sabbia scottava tanto da non poterci fare due passi (e dico due) senza ciabatte.
Ah! in Egitto non è vietato fumare in nessun luogo, è quindi il paradiso dei fumatori, e questo qualche volta ci ha dato qualche piccola noia. Altra cosa che pure non ho apprezzato è il fatto che non appena ti avvicinavi ad un negozio o ad una bancarella, ti assalivano offrendoti la loro mercanzia, che tra l'altro non era prezzata e per comprare avresti dovuto contrattare. Figuriamoci, io che non ho mai comprato dai "vuò cumprà" proprio perchè odio contrattare, e che anche nei nostri mercatini se il commerciante mi invita velatamente ad acquistare, rispondo che stò solo guardando!
A parte questo il mare era limpido e pieno di pesci, che fare snorkeling era una vera goduria, a parte il fatto che l'istinto mi spingeva ad abbassare e spostare la testa per osservare meglio i pesci, e ciò provocava immancabilmente l'entrata dell'acqua nel tubo. :-D
Oltre al litorale prospicente l'albergo siamo stati nel parco marino di Ras Mohamed, dove la barriera corallina era intatta (fino a quando ci sono sbattuta contro con le gambe, e mi sà che mi lascierà un ricordino :-S). In questo parco ci sono anche le mangrovie con una miriade di granchi,
ed un lago più salato del mare (chiamato il lago magico, dice la leggenda che se si immerge un uomo rafforza la sua virilità, se si immerge una donna potenzia la sua fertilità) ma la cosa che ho gradito di più è stata la presenza di una colonia di cicogne, bellissime! peccato che la mia digitale non ha il teleobbiettivo. Però non mi son lasciata sfuggire l'occasione quando una cicogna è atterrata nelle aiuole davanti all'albergo e proprio l'ultimo giorno che ero lì.
Anche per la partenza abbiamo avuto qualche intoppo, a partire dai due ragazzi che si sono presentati alle 16:20 quando la partenza era alle 16:00, proseguendo con l'autobus che si spegne per strada, ma quà son stati celeri nel sostituirlo, e siamo arrivati in aeroporto alle 17 meno 10, con la partenza schedulata alle 18:30. Ci mettiamo in fila per imbarcare i bagagli e non c'è nessuno che li imbarca fino alle 18 circa, finalmente con un ritardo di 40 minuti, ci dirigiamo in sala d'attesa e dopo l'accensione della scritta "INBOARDING" aspettiamo altri 20 minuti o giù di lì. Infine partiamo dopo la 19:30 per arrivare su suolo italico alla 23 circa, recuperati i bagagli raggiungiamo l'auto ed imbocchiamo l'autostrada verso casa ... il resto e storia conosciuta.

martedì 9 settembre 2008

Sharm el Sheikh - albergo e personale

L'albergo in cui siamo stati non era male, malgrado il fatto che superasse le 800 camere e che fosse diviso in due tronchi dalla strada principale di Sharm (Peace Road). Noi alloggiavamo nella parte più lontana dal mare, e quindi per andare in spiaggia ci toccava attraversare la suddetta strada, cosa che non era tanto tragica in se, ma per il fatto che una volta usciti dalla camera ti costringeva a passare per ben due volte dall'aria condizionata al caldo.

La camera grande e pulita, aveva un terrazzino (che è stato usato solo per farci asciugare i costumi e qualche maglietta) che dava sul giardino che circondava tutto il complesso.
C'erano diverse piscine, una piccola arena per gli spettacoli gestiti dall'animazione, piano bar, bar sulla spiaggia, un ristorante giapponese, ed uno italiano (inutile dire che non ci sono entrata nemmeno per sbaglio!), il centro benessere con attrezzi da palestra, sauna e bagno turco, oltre alla sala per massaggi.
Ogni tronco dell'albergo aveva la sua sala da pranzo, anche se una era aperta per il pranzo e l'altra per la cena, quella della parte Bech, era la più bella.
Con personale che si occupava delle camere, non abbiamo avuto quasi contatti, ma quando li incontravi nei corridoi, erano tutti pronti con un sorriso e un saluto. Quindi fargli capire di lasciare l'aria condizionata spenta una volta riordinata la camera, è stato abbastanza duro. Ma dopo una settimana l'hanno capito. Perchè mentre all'esterno c'erano più di 40 gradi, nella camera lasciavano il condizionatore settato sui 20 gradi, e sinceramente per noi era troppo; poi sul letto c'era un piumino, e anche lì dopo averlo spostato ai piedi del letto per 6 giorni consecutivi, hanno capito e l'hanno levato. Il letto era più grande dei nostri due piazze, senza rete abbastanza comodo. Il bagno cieco, ma con vasca, doccia ed un grande specchio sul lavabo. Il WC era più basso dei nostri e con annessa una doccetta che sostituiva egregiamente lo scopino (ed è un metodo migliore e più igienico del nostro, che appena potrò introdurrò nella mia abitazione).
La nostra croce è stato invece il personale di sala, premetto che non sono una abituata agli alberghi extralusso, ma un minimo di gentilezza e professionalità! Poi come per una maledizione, ci veniva a servire quasi sempre lo stesso cameriere, (malgrado i nostri tentativi di evitarlo) che si muoveva come un elefante in un negozio di cristalli, a colazione non ti versava il caffè ma lo lanciava nella tazza; a cena quando portava da bere apriva la bottiglia e ti versava l'acqua nel bicchiere con malgrazia, quando gli chiedevi qualcosa sembrava che ti stesse accordando chissà quale favore, e almeno un paio di volte ci siamo scontrati per il suo atteggiamento prepotente.
Posso capire che questa gente non sia uscita da una scuola alberghiera, e che magari gli hanno detto di comportarsi in un certo modo, ma c'è modo e modo di agire, perchè anche gli altri camerieri non erano dei gentleman, ma non avevano l'atteggiamento di questo quà, infatti mi è risultato antipatico dal primo istante.


venerdì 5 settembre 2008

Sharm el Sheikh - deserto, cammelli e beduini

Il deserto del Sinai, è un deserto roccioso. Tra le escursioni proposte dal tour operator c'è ne sono diverse, poichè per noi questa vacanza doveva essere di relax ne abbiamo fatta una sola.
Si parte intorno alle 16:00 (e intorno è la parola giusta, perchè una volta arrivati sul suolo egiziano, dimenticate cos'è la puntualità) a bordo di un minibus ci dirigiamo verso il deserto, dopo aver passato il posto di blocco della polizia che controlla i nostri documenti.
Perchè, come ci spiega diligentemente la guida, esistono due tipi di visto, uno valido per la sola penisola del Sinai (uno dei privilegi che gli Israeliani hanno ottenuto quando l'Egitto ha ripreso possesso di questi territori) e un visto valido per tutto l'Egitto (quello che generalmente hanno gli europei che arrivano quaggiù). Non si percorre molta strada, una ventina di km, quasi tutti sull'autostrada che collega Sharm con Taba (e costruita dagli Israeliani nel periodo della loro permanenza in loco).

L'ultimo tratto è sterrato e ci porta ad un villaggio beduino, che ormai non è più composto da tende, ma da casupole in mattoni, calce e lamiere; anche perchè molti beduini ormai sono diventati stanziali (soprattutto nei pressi delle località turistiche). Attraversando il villaggio, vediamo capre e cammelli (ma sarebbe più giusto dire dromedari) che brucano di tutto, plastica compresa.

Ci fermiamo ad un punto di raccolta e scendiamo dal minibus, c'è molto vento, il tempo di scattare qualche foto e ci accingiamo a salire sui dromedari, il bastio di legno foderato da coperte (sulla cui pulizia non mi soffermo a riflettere) e affidati ad un componente del villaggio (ognuno di essi conduce due dromedari) che li fa alzare dalla posizione di riposo uno alla volta e inizia la nostra "cammellata" di circa 30 minuti... e seduta da lassù comprendi a pieno perchè li chiamano "navi del deserto".





La passeggiata si interrompe ai piedi di alcune alture, dalle quali vediamo tramontare il sole, scendendo ci soffermiamo presso un'acacia spinosa, unico albero che riesce a crescere in questi luoghi, e i cui rami furono usati per confezionare la corona di spine del profeta Gesù (testuali parole della guida).




Risaliamo sui cammelli, e percorriamo la strada in senso inverso. Arrivati al villaggio, ci fermiamo sotto la "tenda beduina" per ascoltare la guida che ci illustra le usanze di questo popolo, ci viene servito del te (fatto con acqua minerale, come ci assicura la guida) segue l'esposizione della loro mercanzia, e della cena.



Nel frattempo si è fatto buio, il vento caldo è diminuito un pò, ci serviamo presso un buffet di riso, insalata di cetrioli e pomodori, stufato di patate, e carne arrostita (pollo e salsiccia di manzo, oppure capra), ci sediamo sui cuscini sparsi su tappeti di stoffa (sapete quelli fatti con tanti pezzetti colorati cuciti insieme a mò di nastro) il pane è forse la cosa più caratteristica perchè è quello cotto in un forno tondo ed è composto solo di sale, acqua e farina.


Da bere acqua, pepsi e tè. Mangiamo tra una chiacchiera e l'altra, al lume di candela, per chi vuole dopo la cena sono stati approntati dei narghilè, ma noi (che nemmeno fumiamo) ci accontentiamo di ammirare il cielo stellato, veder sorgere il grande carro e, fortunati per l'assenza della luna, ammiriamo la via lattea.


Unico neo a sud l'inquinamento luminoso della città di Sharm. Alle 21:00 circa è buio pesto, risaliamo sul minibus e rientriamo in albergo, l'esperienza è stata, tutto sommato, positiva e ci ha lasciato un orma serena nel cuore.
(to be continued)

Sharm el Sheikh - viaggio ed arrivo

Partiamo da PD intorno alle 19:30 per arrivare in aeroporto a BO un pò prima delle 21:00, la strada scorre con calma sotto le ruote, il caldo è scemato. Parcheggiata l'auto si prende la navetta per gli imbarchi ed espletate le formalità di rito, ci accingiamo ad attendere il nostro volo, che porta già mezz'ora di ritardo.



Infine dalla partenza schedulata delle 23:50 partiamo alle 00:30 arrivando dopo circa 4 ore, inutile dire che non si è chiuso occhio. Sul suolo egiziano ci attende il tour operator, ci danno il visto, passiamo la dogana e non so quanti controlli ancora, tutti svolti con una lentezza unica.



Finalmente recuperiamo i bagagli, sul piazzale antistante l'aeroporto ci aspetta l'autobus per portarci in albergo, sono ormai le 6:30 passate; superata l'uscita ci investe un vento caldo e secco, all'orizzonte si stagliano delle alture rocciose,



il cielo è azzurro, ma ormai si anela solo l'arrivo in albergo per poter soddisfare ai bisogni primari del cibo e del sonno.

Sull'autobus l'aria condizionata va a mille, costringendomi a infilare una maglia di filo. Si arriva in albergo, ci assegnano la camera, facciamo colazione e posto il "NON DISTURBARE" alla porta abbiamo dormito fino ad ora di pranzo.

(to be continued)

mercoledì 3 settembre 2008

3 settembre

Sono rientrata stanotte alle due.

Il lavoro chiama.

Vi abbraccio tutti, e poi passerò a salutarvi. Baci